Govedarica – Casale, la storica vittoria del Lecce in casa del Milan
Nella stagione 1997-98 il Lecce si riaffaccia sulla Serie A dopo un bizzarro quadriennio caratterizzato da una doppia retrocessione – dalla A alla C – e una doppia promozione in senso inverso. In panchina il giovane Cesare Prandelli può contare sull’ossatura protagonista della cavalcata verso la Massima Serie che vede nel centravanti Francesco Palmieri la punta di diamante, nel “vecchio” gatto Fabrizio Lorieri il guardiano dell’inviolabilità della porta e nel sempre presente Stefano Casale l’eredità della caparbietà delle categorie “inferiori”.
Durante il mercato estivo sono giunti elementi internazionali come il nazionale jugoslavo Dejan Govedarica e giocatori di categoria come Maurizio Rossi e Riccardo Maspero. Tuttavia l’obiettivo non può essere che il mantenimento della categoria. Si rivelerà ben presto una chimera: la squadra nonostante una discreta continuità in fase realizzativa, è troppo fragile dietro e subisce eccessivamente, e troppi gol avversari non sono mai un buon viatico per centrare la salvezza. Così si delinea un campionato di bassa classifica con i salentini incapaci di abbandonare la zona rossa della retrocessione. Peggio di loro solo il disgraziato Napoli dell’amministratore unico Gian Marco Innocente. Nel corso della stagione se ne va Prandelli e arriva l’esperto Sonetti ma la musica rimane la stessa. A fine campionato sarà penultimo posto e ritorno in B.
In tutta la stagione le vittorie sono state soltanto sei ma una di questa è entrata a suo modo nella storia. Il 19 ottobre a San Siro i giallorossi vanno a visitare il convalescente Milan di Fabio Capello. Nonostante il cattivo momento del Diavolo, la sceneggiatura della partita sembra già scritta per far tornare a brillare le stelle rossonere. Invece l’autore di quest’opera ha deciso altro. Al secondo minuto di gioco una discesa sulla destra di Maurizio Rossi si conclude con una precisa pennellata sulla testa di Govedarica che di testa la tocca il giusto per battere Massimo Taibi. Il gol a freddo fa saltare i nervi alla squadra rossonera che si vede costretta in 10 per l’espulsione di un altro Dejan, indossa la 10 e si chiama Savicevic. In campo è conosciuto come “il genio” ma quel giorno, quattro minuti dopo il vantaggio leccese, la sua qualità soccombe alla foga e un una manata verso il leccese Casale gli costa l’espulsione.
La partita scorre con il Milan che, nel tentativo di pareggiare, lascia aperto il fianco alle scorribande leccesi che sfiorano il bersaglio grosso ancora. Sul finire del primo tempo sui piedi di Palmieri arriva anche il rigore che potrebbe chiudere la contesa ma il centravanti si fa parare il tiro. Ma quel giorno chi aveva scritto la storia del match era un fantasista che aveva deciso di far divertire il pubblico con giocate a effetto. Novanta secondi dopo il rigore fallito da Palmieri, in area rossonera c’è un contatto tra Zvonimir Boban e Maurizio Rossi (ancora lui). Per l’arbitro si deve ricorrere alla massima punizione. Sul dischetto stavolta non si presenta Palmieri ma il centrocampista Stefano Casale che spiazza Taibi e porta i suoi a riposo su un impronosticabile e due a zero.
Nella ripresa il Lecce potrebbe anche dilagare ma Maspero e Palmieri falliscono il tre a zero. Il Milan è sulle corde ma riesce solo a dimezzare le distanze grazie a una sfortunata deviazione di Jean Pierre Cyprien verso la sua porta. Autogol che vale l’1-2 ma nulla di più di qualche brivido per i tifosi leccesi.
I giallorossi torneranno in Salento con tre punti che non cambiano di molto la loro classifica ma che significano la prima vittoria a San Siro della storia del Lecce. Per Govedarica, arrivato con tante aspettative dagli olandesi del Volendam sarà l’unica gioia di una stagione deludente che non gli priverà tuttavia di partecipare al Mondiale francese con la Jugoslavia – scendendo in campo per una ventina di minuti nel match contro la Germania. Finita il Mondiale tornerà in Olanda accasandosi all’RKW Waalwijk. Casale invece andrà a segno ancora tre volte in campionato e la stagione successiva deciderà di rimanere in Salento per aiutare la squadra a ritrovare la Serie A.