Foto da https://www.veneziafc.it/

Quando la Juventus cadde a Venezia per mano di Campilongo

Fa sempre un certo clamore la caduta di una grande del nostro calcio per mano di un undici di provincia che parte con gli sfavori del pronostico. È successo questo weekend al Bentegodi dove la Juventus ha subito la rimonta dell’Hellas e, in maniera ancora più clamorosa, a Napoli dove i padroni di casa sono stati abbattuti dal battagliero Lecce di Liverani. Succede di rado, ma succede. Questi risultati passano sul firmamento calcistico come comete. Tocca attenderne il passaggio e poi, subito dopo, contare a ritroso il tempo mancante a una replica.

Così accade anche il 27 ottobre 1993 ai quasi quindicimila tifosi veneziani stipati al Penzo per assistere alla partita di Coppa Italia tra il Venezia e la Juventus. Ventidue scudetti di differenza, migliaia di tifosi in meno in Italia e, soprattutto, una categoria in meno. Ma quella sera sul cielo della Laguna, è già deciso, deve passare una cometa. Un passaggio poco più lungo di 90 minuti con quattro brillii accecanti che riverberanno la loro luce per anni. In campo gli arancio-neroverdi sembrano altro rispetto a quel che mostrano in campionato e di fronte ai futuri campioni d’Italia si esibiscono in una sinfonia che li porta a superare per ben due volte i bianconeri fino a dilagare in un onirico 4-2, divenuto 4-3 solo grazie alla rete nel finale di Di Livio. La successione dei gol è un tric-trac emozionale, vantaggio veneziano al 1′ con Salvatore Campilongo, pareggio di Giancarlo Marocchi allo scadere della prima frazione, 2-1 su rigore per i lagunari ancora con Campilongo (70°), pareggio dagli 11 metri di Roberto Baggio (78°) e poi sempre Campilongo su rigore per il 3-2 (82°), prima dell’apoteosi veneziana con Raffaele Cerbone al minuto 86. Due giri di lancette più tardi la rete di Di Livio è buona solo per la statistica. L’impresa dei lagunari è stata portata a termine, ancora una volta una grande del calcio inciampata su un campo di provincia.

Questa volta l’ostacolo ha le sembianze di un ragazzo di 32 anni nato a Napoli che da anni è impegnato a inseguire la rete su e giù per la penisola. Segnando con una certa regolarità, come nel triennio ’89-92 con la maglia della Casertana, ma senza riuscire mai a far parlare di oltre il locale. Quella sera di ottobre, la storica vittoria del Venezia contro la Vecchia Signora porta incontrovertibilmente la sua firma. Una tripletta che per la prima volta spinge il nome di Salvatore Campilongo oltre il perimetro del tifo locale.

I gol dell’incredibile Venezia-Juventus 4-3
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