I marchi che hanno vestito la provincia. (Parte uno)
Qualche giorno fa sulla nostra pagina facebook vi abbiamo chiesto quali sono stati, secondo voi, i marchi più iconici utilizzati dai club di provincia per le loro divise. Ci avete dato parecchi spunti, oltre ad aver dimostrato una memoria storica non indifferente. Per cui abbiamo deciso di provare a buttar giù un elenco, più o meno ordinato di brand che hanno lasciato un segno stile in campo e che oggi sembrano finiti nell’oblio.
NR
Si può dire, senza esagerare, che negli anni ’80 il marchio italiano di Nicola Raccuglia era tra i più diffusi a livello nazionale, non solo in provincia. In quegli anni infatti, oltre a fornire abbigliamento tecnico a club come Pescara, Catanzaro, Palermo, Atalanta, Bologna, Cagliari, Avellino e Venezia, aveva raggiunto la fama sponsorizzando Roma, Milan e Napoli.
La storia del marchio iniziò nel 1972 quando Raccuglia, ex calciatore professionista, decise di dar vinta a una propria linea di abbigliamento tecnico. Un po’ per volta, partendo dal laboratorio nel natio Abruzzo, scala il calcio italiano diventando l’emblema di una decade, gli anni ’80, che fu ritratta anche in pellicole indimenticabili come “Paulo Roberto Cotechiño, centravanti di sfondamento” o “L’allenatore nel Pallone”. In quest’ultimo la Longobarda di Banfi vestiva un completo bianco con bande rossoblù sulle spalle, firmato NR. Gli anni Ottanta furono l’acme dell’epopea del brand che dalla metà degli anni Novanta inizierà una rapida discesa che lo porterà ad uscire dal calcio che conta. Oggi NR è tornata come Brand di indumenti sportivi vintage e di moda casual.
GEMS
Il marchio torinese, nato sotto la Mole nel 1979 e specializzato nella fornitura tecnica per calcio a 5, ha avuto il suo periodo d’oro anche nel calcio a 11 tra la fine degli anni Ottanta e primi anni Novanta. A dargli spolvero fu soprattutto la partnership firmata con il Pisa di Romeo Anconetani a partire dalla stagione 1990-1991 che segnò il ritorno del club in Serie A e l’arrivo in toscana di giocatori di caratura internazionale come Diego Simeone e José Chamot. GEMS, oltre a una presenza capillare a livello dilettantistico, mise a segno alcuni “colpi” internazionali come la sponsorizzazione dello Young Boys in Svizzera e Jeunesse d’Esch in Lussemburgo. A metà degli anni 2000 si rivide per la firma delle divise ufficiali del Carpi.
La maglia Jeunesse d’Esch realizzata da GEMS Stéphane Chapuisat (Young Boys) La maglia del Carpi nella stagione 2006-2007. Diego Simeone con la maglia del Pisa.
ABM
Due anni dopo GEMS, cinquecento chilometri più a Nord, nel piccolo comune parmense di Fontevivo, nacque un nuovo piccolo laboratorio di abbigliamento sportivo: si chiamava ABM ed era specializzato nella realizzazione di kit per squadre di calcio. Erano anni in cui anche le piccole realtà produttive di paese possono ritagliarsi il loro spazio e arrivare a rosicchiare spazio a giganti come Adidas e Puma. Sul finire degli anni Ottanta ABM divenne lo sponsor tecnico della Fiorentina di Roberto Baggio, Stefano Borgonovo e Dunga ma fu soprattutto una dei Brand più presenti sul petto delle divise delle “cosidette” provinciali. Casertana, Ternana, Palermo, Triestina, Piacenza, Brescia ma anche Lodigiani, Alzano F.C., Carrarese e Chievo. E proprio dei veronesi ABM fu compagna d’avventura nell’annata 1993-1994, quella della prima storica promozione in Serie B di Lorenzo D’Angelo e compagni.
La “Rosanero” del Palermo firmata ABM (1993-1994) L’inconfondibile rosso-verde della Ternana (1991-1992) Campilongo con la maglia della Casertana (1991-1992) Alberto Urban con la maglia della triestina (1990-91).
Foto di http://www.lamagliatriestina.it/
VIRMA
Nel 1982, in un altro paesetto in provincia di Treviso – Caerano di San Marco – vedeva la luce Virma, nuovo Brand sportivo che si prefiggeva di penetrare nel mondo del pallone. L’Italia paese dei mille campanili e delle altrettante squadre di club si prestava a questa ambizione. Così anche Virma riuscì quasi subito a trovare la sua collocazione, diffondendosi in quasi tutte le categorie dilettantistiche nel Nord Italia e successivamente affermandosi anche a livello nazionale con le partership firmate con Vicenza, Varese, Venezia e Alzano Virescit negli anni ‘90. Sempre in questa decade il marchio trevigiano riuscì a chiudere un accordo con la Federcalcio sammarinese per la fornitura tecnica della Nazionale e uno più esotico con la nazionale di Antigua e Barbuda. Ma il “capolavoro” arrivò nella stagione 1997-1998 quando Virma realizzò le divise del Venezia che tornò in A dopo 31 anni di attesa: magliette che diventano subito icone. Stiamo parlando di quelle nere con leone stilizzato arancio, giallo e verde che si sviluppava dalla spalla destra per scendere sul petto. L’anno seguente i lagunari passeranno a Kronos, mantenendo però l’impostazione grafica delle maglie. Anche Virma sembrava già in discesa verso le categorie dilettantistiche dove oggi continua a distinguersi.
Mimmo Di Carlo con la maglia del Vicenza (1993-94) La magnifica maglia disegnata da Virma per il Venezia (1997-1998) L’originale maglia a scacchi dell’Alzano (1999-2000)