Quella rimonta del Carpi a Brescia, in 9 e sotto di due gol
22 novembre 2014, campionato di Serie B. Al Rigamonti di Brescia si gioca la partita tra i padroni di casa e il Carpi di Fabrizio Castori. Dopo un’iniziale fase di studio la sfida si accende alla mezz’ora: trattenuta in area del carpigiano Emanuele Suagher ai danni di Andrea Caracciolo, per l’arbitro è rigore e ammonizione del difensore. Dal dischetto va l’Airone che non sbaglia. Il vantaggio delle rondinelle dura però solo cinque minuti: al 38° c’è un angolo per il Carpi, in area svetta il terzino Riccardo Gagliolo che fa 1-1. La partita da quel momento si fa maschia: tra i padroni di casa, finiscono nella lista degli ammoniti Scaglia, Bentivoglio e Zambelli . Al Carpi va anche peggio, piovono gialli per Letizia, Bianco e Concas. Poi al minuto 64 di nuovo Suagher. Altro fallo in area, secondo giallo ed espulsione. Nelle proteste all’indirizzo dell’arbitro ne fa le spese anche il compagno di squadra Raffaele Bianco che si guadagna il rosso diretto. Morale della favola: Caracciolo raddoppia dal dischetto e il Carpi è in 9. A undici dalla fine, l’arbitro Melchiori ordina un altro penalty per i padroni di casa che si portano avanti per 3-1 grazie al terzo gol del loro centravanti. Tutto finito? Neanche per scherzo. A 4 minuti dal triplice fischio Castori richiama in panchina Fabio Concas e butta nella mischia Roberto Inglese. È la più classica delle mosse della disperazione: in due in meno e sotto di due gol, fuori un centrocampista dentro una punta. L’intuizione è giusta ma sembra tardiva: a due giri di lancette dalla fine della partita, proprio Inglese incorna di testa sugli sviluppi di un corner e fa 3-2. Ma la partita è scritta ormai pensano al Rigamonti, è un gol che fa statistica, buono al massimo per il morale dell’attaccante. Ma l’incredibile si materializza al secondo minuto di recupero: il Carpi e tutto riversato nella metà campo bresciana. Dal forcing nasce un a calcio d’angolo: l’ultima chance. Il pallone viene scodellato nella bolgia dell’area biancazzurra, ci si spinge e si strattona. Tra i colpiti dai difensori c’è Inglese che cade al suolo. Per l’arbitro è rigore: il quarto della partita. Dagli undici metri si presenta Inglese: pallone da una parte, portiere dall’altra. È il 3-3, l’ultima emozione della partita. La doppietta del numero 9 carpigiano è la concretizzazione di un’impresa cha ha del clamoroso. Quell’anno il Carpi vincerà il campionato raggiungendo una storica promozione in Serie A, Inglese segnerà sei gol iniziando a mostrare il suo potenziale.